sabato 10 settembre 2016

BARCA DI LUSSO, VILLA, CONTANTI E BELLA VITA: CONDANNATO GENERALE DELLA FINANZA. UNO DI QUELLI CHE MANDA IN FALLIMENTO CHI LAVORA PER UNO SCONTRINO O PER UNA FATTURA COMPILATA MALE

Un vorticoso “giro” di denaro in contante, utilizzato per l’acquisto di immobili, ma anche di una lussuosa imbarcazione del costo di 450mila euro (poi rivenduta); il tutto gestito attraverso prestanomi, che in alcuni casi erano ufficiali e sottufficiali delle Fiamme Gialle, suoi stretti collaboratori.




Dalle carte depositate al processo Mose, che si aprirà il prossimo 22 ottobre, emergono nuovi ed incredibili particolari sull’attività del generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante, ora in pensione, già comandante interregionale dell’Italia centrale, e all’epoca ad un passo dal diventare comandante generale delle Fiamme Gialle.
Fatto arrestare il 4 giugno del 2014 dai pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini per aver fornito informazioni riservate sull’inchiesta al presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, in cambio di 500mila euro e la promessa di altri due milioni, ha già patteggiato 4 anni di reclusione, subendo la confisca di 4 milioni di euro. L’inchiesta a suo carico, iniziata a Venezia, è poi proseguita per competenza territoriale a Milano, dove si sta valutando la posizione dei suoi sottoposti che si prestarono a fargli da prestanome…

fonte:http://www.ilgazzettino.it/

http://web-news24.com/2016/09/08/barca-lusso-villa-contanti-bella-vita-condannato-generale-della-finanza-uno-manda-fallimento-lavora-uno-scontrino-fattura-compilata-male/
PISA. Niente dichiarazioni infuocate, niente veleni. Andrea Gennai se ne va in silenzio, non vuole entrare nel fuoco incrociato delle accuse e delle contro accuse che seguiranno. «Lascio con serenità», dice mentre finisce di raccogliere le sue cose nello studio al primo piano della tenuta presidenziale. Si porta via i ricordi di tre anni «bellissimi», che «mi hanno lasciato moltissimo», «un’esperienza di formazione impagabile», dice. Ma Gennai se ne va alla sua maniera, con una sorpresa, regalando al Parco di San Rossore forse una delle conquiste naturali più impressionanti degli ultimi anni.

SMANTELLARE L'EURO? CI RISPONDE LUI! SENZA VERGOGNA!

Intervista a Europp: "E' la struttura della Zona euro in sé alla radice del problema. Anche le migliori menti economiche del mondo non sarebbero state in grado di far funzionare l'euro". "Il Ttip veicolo per agende corporative"
Bruxelles - Pubblichiamo, tradotta in italiano a cura del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, un'intervista al premio Nobel Joseph Stiglitz originariamente apparsa su Europp, il sito di affari europei della London School of Economics.


Il suo nuovo libro, "The Euro: And its Threat to Europe", delinea i problemi al cuore dell'Euro e dei loro effetti sulle economie europee. L'Euro può essere salvato?

La tesi fondamentale del libro è che è la struttura della Zona euro in sé, non le azioni dei singoli paesi, è alla radice del problema. Un sacco di persone dicono che ci sono stati errori politici - e ci sono stati -, ma anche le migliori menti economiche del mondo non sarebbero state in grado di far funzionare l'euro. È fondamentalmente un problema strutturale.

Quindi, ci sono riforme che potrebbero far funzionare l'euro? Sì, penso che ci siano e nel mio libro parlo di quali sarebbero queste riforme. Non sono così complicate economicamente, dopo tutto gli Stati Uniti sono composti da 50 Stati diversi che usano la stessa valuta, quindi sappiamo che si può fare un lavoro di unione monetaria. Ma la domanda è: c'è la volontà politica e c'è abbastanza solidarietà per farla funzionare?".

Alcuni dicono che, anche se l'euro è stato un errore, i costi della rottura potrebbero essere così gravi che varrebbe la pena spingere per un euro riformato, piuttosto che perseguire in quello che si chiama un "divorzio amichevole". I vantaggi di un euro funzionante sono migliori dell'uscita?

"La domanda 'se riformare l'Unione' è diversa dalla domanda 'se la si vuole disgregare': la storia conta. Penso che sia abbastanza chiaro ora che è stato un errore coniare l'euro in quel momento, con queste istituzioni. Ci sarà un costo per la rottura, ma in qualunque modo la si guardi, nel corso degli ultimi 8 anni l'euro ha generato costi enormi per l'Europa. E penso che si possa gestire il costo della rottura con l'attuale corso; il costo per tenere assieme la Zona euro probabilmente supera quello impiegato per il suo smantellamento".

Se accettiamo che l'euro è stato un fallimento, parliamo di un fallimento politico o economico?

"È chiaramente un fallimento politico. Non c'era alcun imperativo economico per creare l'euro. È stato motivato dalla politica, ma i politici non erano abbastanza forti per finire il lavoro. Esso si basa su una visione per portare avanti il progetto europeo e il processo d'integrazione. Ma la gente non ha capito che non si può semplicemente dire quello che si vuole, si deve prestare attenzione alle leggi e alle forze economiche.

E io, in realtà, credo che avessero le migliori intenzioni. Penso che davvero credessero che l'euro avrebbe portato alla prosperità e che questa prosperità avrebbe portato a una maggiore solidarietà. Ma hanno ignorato le realtà economiche di quello che stavano proponendo e il risultato finale è quello che vediamo ora in Europa".

Naturalmente l'Ue sta anche fronteggiando le sfide post Brexit. Alcune figure della politica e del mondo accademico hanno suggerito che la migliore risposta dell'Ue sarebbe quella di fare del Regno Unito un esempio, per evitare che altri Stati decidano di lasciare. Pensa che questo rischi di essere controproducente?

"Penso di si, il fatto che alcuni ci stiano pensando è il simbolo dei problemi in Europa e nell'Ue. I valori di 'essere nella Ue' dovrebbero essere la ragioni per cui la gente vorrebbe rimanere. Se diciamo che l'unica ragione per rimanere nell'Ue è perché se lasci sarai punito, questo non è un argomento molto convincente per l'Europa. E non è certo un'argomentazione in grado di generare la solidarietà. Questa situazione è più simile a un gruppo di detenuti che condividono una prigione, piuttosto che avere una vera solidarietà.

Il problema è che alcuni dei principali leader in Europa, come Juncker, hanno tenuto questo atteggiamento, e il fatto che sia uno dei leader leader principali è ovviamente fastidioso. Questo è particolarmente vero se si considera il ruolo di Juncker come l'architetto di uno dei maggiori problemi affrontati in Europa, l'evasione fiscale, quando era primo ministro del Lussemburgo. Si suppone che la globalizzazione funziona per tutti i paesi, ma Juncker ha dimostrato una forma di globalizzazione che funziona per un piccolo Paese a scapito di tutto il resto. Chiaramente, non capisce ciò che la globalizzazione dovrebbe essere".

Una delle spiegazioni che è stata presentata per la Brexit (e per la popolarità di politici come Donald Trump) è che i governi di tutto il mondo hanno in gran parte mancato di rispondere alle preoccupazioni di coloro che sono rimasti fuori dalla globalizzazione. Mentre la globalizzazione potrebbe beneficiare i paesi a livello aggregato, alcuni individui e gruppi possono rimanere fuori dal processo. Pensa che la globalizzazione possa funzionare per tutti?


"Sì, se la gente crede che ci siano notevoli benefici per la società, allora quei benefici dovrebbero essere condivisi. Si possono avere le imposte progressive, si possono avere modi di catturare quei benefici per redistribuirli a chi è rimasto indietro. Se si pensa che ci siano benefici per la società, allora bisogna trovare il modo di ridurre le perdite.

Parte del problema è che negli accordi commerciali più recenti, per esempio, i benefici sociali sono bassi o addirittura negativi. Sto parlando di offerte come la Trans-Pacific Partnership (TPP) e la proposta di scambio e di partenariato transatlantico per gli investimenti (TTIP) tra l'UE e gli Stati Uniti. Questi accordi sono in gran parte veicoli per agende corporative. Non parlano di ristrutturazione delle regole globali del gioco per far stare tutti meglio, ma solo di alterare le regole per renderle più favorevoli per le aziende".

Infine, proprio come i paesi della Zona euro, il governo britannico sostenne una forma di austerity nel Regno Unito a seguito della crisi finanziaria. Dato che il Regno Unito non era soggetto agli stessi problemi strutturali dei Paesi che utilizzano l'Euro, cosa pensa di come l'Uk ha gestito la crisi?

"Questo dimostra un principio generale: uscire dalla Ue non rende immuni da politiche negative. Puoi avere politiche negative tanto nella Ue quanto al di fuori di essa. Io credo fermamente che l'austerità non funzioni e che la sola ragione per la quale la Gran Bretagna ha avuto buone performance è che non ha avuto tutta quella austerità che George Osborne dichiara. C'è stato un sacco di fumo negli occhi, ma a proposito dell'austerità c'è stata molta più retorica che effettiva implementazione - per la fortuna della Gran Bretagna".


http://www.eunews.it/2016/09/07/stiglitz-il-costo-per-salvare-leuro-supera-quello-per-smantellarlo/66426

LA BUONA SCUOLA DI RENZI E DELLA MOGLIE, GUARDACASO!

Matteo Renzi va molto fiero della sua riforma scolastica, la cosiddetta Buona Scuola, ma per i suoi figli preferisce una scuola più che buona, ottima: la esclusiva scuola americana di Firenze.



ECCO LA BUONA SCUOLA DI RENZI: ISCRIVERE I FIGLI A QUELLA PRIVATA, E PURE STRANIERA! - COME DAGOANTICIPATO, IL PREMIER AVREBBE TRASFERITO I FIGLI DALLE STATALI DI PONTASSIEVE ALLA SCUOLA AMERICANA DI FIRENZE. NEANCHE LUI SI FIDA DELLA SUA RIFORMA? -

Matteo Renzi va molto fiero della sua riforma scolastica, la cosiddetta Buona Scuola, ma per i suoi figli preferisce una scuola più che buona, ottima: la esclusiva scuola americana di Firenze.

Fatti suoi e di Agnese Landini? Non proprio. La libertà scolastica è cosa buona e giusta ma in Italia, purtroppo, funziona solo per chi se la può permettere mentre per tutti gli altri c' è la solita minestra riscaldata della scuola statale.

Dunque, le scelte scolastiche del capo del governo che riforma la scuola degli italiani ma iscrive i suoi figli alla scuola americana riguardano tutti. Il presidente del Consiglio che preferisce iscrivere i figli a una scuola privata sta di fatto dicendo di non fidarsi della qualità dell' istruzione della scuola statale.

Ma il problema non finisce qui. Anzi, qui inizia. Perché il premier in carica è quello stesso Rottamatore che ha avviato la sua attività di governo proprio con la scuola dicendo che l' Italia sarebbe ripartita solo se fosse ripartire la scuola. Renzi è quel premier che, quando le professoresse e i professori hanno preso a lamentarsi, si è messo davanti alla lavagna e con il gessetto in mano ha fatto la lezioncina a tutti spiegando le meraviglie della Buona Scuola.


E ora, dopo che sua moglie grazie alla riforma è passata di ruolo lasciando il precariato storico, si viene a sapere che la famiglia Renzi ha trasferito i ragazzi dalle scuole statali di Pontassieve alla scuola americana di Firenze. Ai ragazzi auguriamo ogni bene dentro e fuori dalla scuola, ma il babbo ha un problema grande quanto una casa, anzi, una scuola



A dare la notizia (non smentita) del passaggio scolastico dei figli del premier è stato ieri il sito Dagospia. A Firenze ci sono non pochi istituti internazionali dove è possibile non solo apprendere la lingua inglese ma anche studiare le materie del corso direttamente in inglese. Una delle scuole più importanti è la International School of Florence ma c' è anche l' American High School dell' Istituto del Sacro Cuore. Sono ottime scuole che garantiscono un' eccellente preparazione e forniscono servizi di livello ed esperienze di studio e di approfondimento internazionali con soggiorni e viaggi all' estero.

Queste scuole a settembre avranno l' organico dei docenti già bello e pronto e potranno avviare corsi e lezioni in tempo utile. Per i licei statali, invece, la musica è molto diversa. Uno degli obiettivi della Buona Scuola era la fine del precariato e il superamento delle supplenze. Nessuno dei due è stato raggiunto.

A settembre le scuole statali saranno come sempre alle prese con il fenomeno delle cattedre scoperte. Nonostante in Italia ci sia il sovrannumero dei docenti, permane il problema delle cattedre senza insegnanti. La mobilità 2016 non solo non ha risolto il problema ma lo ha addirittura peggiorato. Gli insegnanti di tre Regioni - Campania, Sicilia, Puglia - sono in rivolta e contestano le graduatorie che assegnano le cattedre a chi ha punteggi bassi e le tolgono a chi ha punteggi alti

La Buona Scuola ha messo mano con la grazia di un elefante imbizzarrito a un sistema che il legislatore non conosce e il ministero non governa. Ma il premier, come facevano in passato i leader della sinistra, ha risolto in un altro modo: iscrivendo i figli alla scuola privata.


http://www.italianosveglia.com/ecco_la_buona_scuola_di_renzi_iscrivere_i_figli_a_quella_privata_e_pure_straniera-b-95264.html

E' LA CURA DI QUASI TUTTI I MALI MA NON TE LO DICONO

E’ lo scarto del sale, ma è indispensabile per l’attività di oltre 300 enzimi e svolge un ruolo fondamentale praticamente su quasi tutti gli apparati del corpo umano.

Non a caso, da chi ne conosce le potenzialità, è considerato la panacea di molti mali. E’ facilmente assimilabile ed economico. Ma soprattutto funziona.

E’ l’unico fra i Sali di magnesio ad aver dimostrato la sua efficacia nella terapia delle malattie infettive, grazie all’effetto stimolante sui globuli bianchi e in generale su tutto il sistema immunitario.

Il Cloruro di Magnesio aiuta a curare “epilessie, distrofie, sclerosi, poliomielite, tumori, asma, bronchite cronica, broncopolmonite, enfisema polmonare, influenza, pertosse, raucedine, affezioni dell’apparato gastrointestinale, malattie cervicali, tensioni neuro muscolari, artriti, sciatiche, dolori ai muscoli, calcificazioni, osteoporosi, depressioni, ansie, paure, mali di testa, febbri, fuoco di sant’Antonio, orticarie, tetano (anche quando il paziente è già rigido), morsi di vipera (lavare anche la ferita), rabbia, parotite, scarlattina, rosolia, morbillo e le altre malattie dell’infanzia”.

Come ogni scoperta, anche questa parte da un evento pressoché fortuito: nel 1915 il professor Pierre Delbet, utilizzando una soluzione di cloruro di magnesio per il lavaggio delle ferite, si rese conto di come questa non solo non danneggiasse i tessuti, cosa che – invece – accadeva con gli altri antisettici, ma addirittura facilitasse la guarigione della ferita stessa.



Pierre Delbet foto by Wikipedia

Delbet scoprì inoltre come l’uso del cloruro di magnesio scongiurasse pericolose complicazioni, quali le sovra infezioni batteriche frequenti all’epoca, grazie all’azione di stimolo sull’attività dei globuli bianchi.

Il successivo e importantissimo passo fu scoprire che l’azione di stimolo non era limitata ai globuli bianchi, bensì agisse su tutte le cellule dell’organismo, allargando lo spettro oltre i meccanismi di difesa.

La sperimentazione proseguì somministrando la soluzione anche per via orale, riscontrando – nella maggior parte dei pazienti – il manifestarsi di una sensazione di benessere generale, energia, una maggiore resistenza alla fatica e una maggior stabilità emotiva.

All’epoca, le molte persone che cominciarono ad assumere la soluzione di cloruro di magnesio in qualità di “tonico”, con conseguenze inaspettate sull’organismo, informarono prontamente il professore.

In poco tempo, grazie alle testimonianze dei pazienti, Delbet si ritrovò tra le mani gli effetti della sua “scoperta”. Il cloruro di magnesio aveva fatto scomparire completamente disturbi dell’apparato digerente come coliti, colecistiti e angiocoliti, aveva migliorato in modo esponenziale affezioni del sistema nervoso quali il tremore senile, il morbo di Parkinson, i crampi muscolari. Ancora, effetti sorprendenti erano stati riscontrati nella cura della pelle: acne giovanile, eczema, psoriasi, verruche, geloni, prurito. Infine, Delbet fu in grado di dimostrare come il cloruro di magnesio potesse migliorare lo stato di unghie e capelli, di diverse patologie legate allo stato allergico come il raffreddore da fieno, l’orticaria, i pruriti di vario genere fino ad arrivare alle emorroidi e all’edema di Quincke. La sua sperimentazione si allargò a tal punto da testare il cloruro di magnesio localmente, sotto forma di pomata: l’effetto non raggiunse il 100% voluto, ma l’applicazione permise di far inscurire buona parte di capelli e barbe sbiancate da anni, o di scolorire le macchie cutanee della “vecchiaia”.

Nelle sue ricerche, Pierre Delbet fu coadiuvato dal Dottor Neveu, ma i benefici del Cloruro di Magnesio hanno interessato parecchi medici e ricercatori, tra cui l’italiano Raul Vergini.

Se gli alchimisti assegnavano la denominazione di Panacea Universale al chermes, minerale ritenuto capace, oltre che di guarire ogni male, anche di prolungare indefinitamente la vita, a questo punto anche il Cloruro di Magnesio potrebbe arrogarsi, senza tema di smentita, lo stesso titolo.

La cosa incredibile è come la carenza di Magnesio sia sempre stata ignorata dai medici come possibile causa di almeno una buona parte dei disturbi che affliggono l’essere umano.

Il Magnesio è un elemento essenziale presente in tutti gli organismi, indispensabile per lo svolgimento di numerose reazioni enzimatiche. L’organismo umano ne contiene circa 25 grammi, localizzati per lo più nelle ossa, nei muscoli, nel cervello e in altri organi come fegato, reni e testicoli.

Il Magnesio ha la capacità di produrre l’equilibrio minerale necessario agli organi per l’espletamento delle loro funzioni, come per esempio i reni, alimenta l’acido urico nelle artrosi, ha potere decalcificante fino alle più sottili membrane nelle articolazioni, nelle sclerosi e nelle sclerosi calcificate, quindi è un valido aiuto per prevenire gli infarti poiché purifica il sangue. Rinvigorisce anche il cervello: diversi studi attestano la sua validità nel mantenerne la gioventù, fino alla vecchiaia.

Malgrado tutto ciò, Il Magnesio è – tra tutti gli elementi – il meno somministrato.

La sua importanza è stata, e ancora oggi continua a essere dai più, sottovalutata.

Se è stato dimostrato come, con l’uso del Magnesio, aumenti anche la conta dei globuli bianchi perché questo effetto, che porta il nome di citofilassi, continua a essere ufficialmente trascurato? Come dire che per l’essere umano non sia importante avere la possibilità di aumentare il proprio tono immunitario.

Secondo Padre Beno J. Schorr, professore di fisica, chimica e biologia al Collegio di Santa Caterina “Il Magnesio elimina il calcio dai punti indebiti e lo fissa solidamente alle ossa. Dopo i 40 anni l’organismo assorbe sempre meno magnesio, producendo vecchiaia e dolori perciò deve essere preso secondo l’età. Dai 40 ai 55 anni: mezza dose (una dose = una tazzina da caffè). Dai 55 anni ai 70: una dose al mattino. Dai 70 ai 100 anni: una dose al mattino ed una alla sera”. (1985)

E’ del 1932 la ricerca di Schrunipf-Pierron: la dieta abituale delle popolazioni rurali dell’Egitto forniva quasi due grammi di Magnesio al giorno. Risultato? Tra i contadini egiziani l’incidenza del cancro era 10 volte inferiore a quella delle popolazioni di Europa e USA, mentre quella del cancro allo stomaco addirittura 50 volte minore. Non a caso, anche Delbet orientò la sua ricerca anche in quest’ambito.

Nel quotidiano, Schrunipf-Pierron osservò come i contadini egiziani non soffrissero di raffreddori, influenze, polmoniti e pleuriti. Le loro donne partorivano con estrema facilità, mentre gli anziani conservavano un’ “andatura elegante e armoniosa anche in età molto avanzata”.

Sia chiaro, il Cloruro di Magnesio non è una medicina, bensì un alimento che non ha controindicazioni ma soprattutto è compatibile con qualsiasi cura farmacologica in corso. Ha comunque una peculiarità non indifferente: prenderne una dose per un dolore soltanto fa sì che eventuali altri dolori guariscano comunque, perché il sale mette in ordine tutto il corpo.

Dove trovare Il Magnesio? Presto detto: nei cereali integrali, la soia, i fagioli, i vegetali in genere (se coltivati con metodo biologico), i frutti di mare, cioccolata e cacao. Essendo un prodotto di scarto del sale, va da sé che anche il sale marino sia ricco di Magnesio. Peccato però che l’impego di concimazioni minerali e il raffinamento dei cibi portino alla quasi totale perdita di magnesio. La stessa cottura può portare a un impoverimento dello stesso fino al 70%.





Come scoprire se si è carenti di Magnesio? Molto spesso i sintomi passano per ansia, ipereccitabilità muscolare, cefalea, vertigini, insonnia, asma, alterazioni del ritmo cardiaco, stanchezza eccessiva, disturbi del ciclo mestruale.

Dire che si sarà immuni da tutte le malattie è impossibile, ma sapere che c’è la possibilità di attenuare i dolori e il decadimento del corpo, è già una ragione importante per cominciare ad assumerlo. Anche perché il corpo, nella sua grande intelligenza fisiologica, elimina l’eventuale eccesso da solo. Al massimo, pulirete l’intestino. Che male non fa.

Per quanto mi riguarda, devo ringraziare un erborista che, anni fa, mi ha letteralmente “rimessa al mondo” consigliandomi il Cloruro di Magnesio. La pigrizia a volte prende il sopravvento e io stessa, pur consigliandolo a tutti, dimentico di assumerlo. E gli effetti si vedono. Per quanto mi riguarda, uso il Magnesio Supremo, scelto dopo aver letto il libretto accompagnatorio. Iniziato con il pensiero che comunque male non faceva, ho visto sparire in poco più di una settimana un dolore alla schiena che credevo cronico, e non solo. Potete trovare questo prodotto nelle farmacie più lungimiranti, nelle erboristerie, o ordinarlo online. Francamente dove lo acquistiate non ha importanza. Posso solo dirvi che mi ha aiutata, tanto. Così ho pensato fosse giusto e doveroso, da parte mia, mettervi a parte del mio “piccolo segreto”.

Buona vita






http://www.ilgiornaledellebuonenotizie.it/?p=18038


E' ITALIANA LA PRIMA CASA FUTURISTICA MA RENZIE NON LO DICE!

E’ italiana la prima casa galleggiante, ecosostenibile, riciclabile, autosufficiente ed ecologica


Chi non vorrebbe una casa come questa? Bene, allora gustatevi questo video e iniziate a sognare. L’ingegno degli italiani è famoso da sempre, e in questo caso questo progetto porta proprio la firma di un italiano. Ecco a voi le prime abitazioni galleggianti, ecologica, riciclabile e auto-sufficiente.





Il nome del progettista è Giancarlo Zema ed ecoflolife è il nome dell’azienda italiana ideatrice di questo progetto. L’unità abitativa chiamata Waternest 100, è costituita da una struttura eco-sostenibile che utilizza materiali riciclabili, questo rende la casa riciclabile per il 90% dei materiali. E’ anche completamente autosufficiente energicamente grazie ai pannelli fotovoltaici che ricoprono il tetto.

Quest progetto mira a sviluppare delle soluzioni abitative non dannose per l’ambiente evitando il consumo del suolo e proponendo dei possibili habitat eco-friendly. Waternest 100 somiglia ad un enorme uovo galleggiante. L’involucro abitativo ha una misura di circa 4 metri d’altezza e 12 di diametro per un totale di 100 metri quadrati.

La struttura ha un design futuristico e molto elegante, è costruita totalmente in legno lamellare ed alluminio riciclato. Grandi vetrate e balconi circondano la casa, donando un amplissimo effetto panoramico. Tutti gli arredi sono ecologici e realizzati in materiale riciclabile.

L’abitazione è dotata di un sistema di micro-ventilazione misto con aria condizionata e ventilazione naturale. Sopra l’abitazione ci sono 60 metri quadri di pannelli fotovoltaici, in grado di generare 4Kw e sostenere l’intero fabbisogno energetico dell’unità abitativa. Chi non vorrebbe viverci? Gustatevi il video ed iniziate a sognare.

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30mila minori nelle case famiglia: un business che si finge accoglienza

n Italia c’è una parola che non passa mai di moda. Spreco. Nel nostro Paese si spreca su tutto: sanità, opere pubbliche, gestione finanziaria, costi della politica, pubblica amministrazione, spese per la difesa e quant’altro.

Non stupiamoci quindi se il nostro è anche il Paese delle “Case Famiglia”, dalle stime oltre 1800 strutture distribuite da Nord a Sud. Lazio, Emilia Romagna,Sicilia, Lombardia sono quelle che raggiungono numeri più consistenti tra le 250 e le 300.

Sono quasi 30mila i minori fuori dalle loro case d’origine. Tra cui 1626 sono bambini al di sotto dei sei anni.

I bambini e i ragazzi ospitati in queste comunità costano dai 70 ai 120 euro al giorno. Gli istituti laici o religiosi sono pagati dai Comuni, ovvero con soldi pubblici. L’erogazione di questa retta prosegue per tutta la permanenza del bambino. Un giro d’affari che si aggira intorno ad un miliardo di euro all’anno. Presenze invisibili i cui genitori diventano le istituzioni. Alcuni entrano in queste comunità da neonati e, non di rado ci restano fino alla maggiore età.

I servizi sociali, i tribunali e le sentenze (a volte date con troppa superficialità) sono il loro pane quotidiano.

Queste strutture di accoglienza ricevono chi è stato allontanato dai genitori naturali o non li ha proprio mai conosciuti. Su cinque minori solo uno di solito viene assegnato (dai tribunali), in adozione o affido alle famiglie che ne fanno richiesta. Al momento sono oltre 10.000 le coppie in perenne attesa di un figlio in adozione.

Ma si sa, un bambino assegnato ad una coppia è una retta in meno che entra nelle casse di queste comunità. Viene quindi da pensare che sia più comodo tenersi un minore il più a lungo possibile. Ovvio poi che a questo ci si aggiungono altri fattori come le consuete e tipicamente italiane, lungaggini burocratiche-giudiziarie. Un’altra nota dolente infatti sono i tribunali che non riescono a seguire tutte le pratiche. Solo a Milano, ogni anno si accumulano 6mila fascicoli relativi a famiglie disagiate con a carico un minore.

Tutto questo continua ad accadere nonostante le casse di molti Comuni siano vuote, mentre le case famiglia sono in continuo aumento. Il problema principale è l’assenza di un monitoraggio. Pochi sanno cosa succeda in queste strutture . Solo in rari casi e grazie alla sensibilità di qualche assistente sociale molte verità vengono portate alla luce. Purtroppo sembra esserci un’importante falla su chi e come vigila su questi istituti. Esistono molti enti e associazioni no profit, ma nessuno è in grado di fornire numeri precisi, esatti. Almeno al momento.



Altro dato importante e non trascurabile: la necessità di rendere pubbliche le modalità con cui vengono utilizzati i fondi. Fondi presi dai soldi pubblici, i nostri soldi. Per il cibo, il vestiario, gli psicologi e altre attività annesse.

In molti per essere più competitivi abbassano la rata giornaliera (a 30/40 euro) per far confluire nella propria struttura più minori. Così facendo si perde completamente il motivo per cui i ragazzi sono li. La loro permanenza infatti va gestita con cura e con un unico obiettivo: trovagli una nuova collocazione familiare. Non tenerlo per anni, lì.

E purtroppo come molte volte le cronache hanno riportato, prima di lasciare queste strutture, molti bambini ormai adolescenti sono usciti da queste strutture con delle storie che non hanno niente a che fare con l’accoglienza. Tutt’altro.

Ma non vogliamo certo generalizzare. Come dicono alcuni esperti ci sono anche strutture che funzionano ed operatori sociali eccellenti. Nonostante questo e visto che le cause maggiori di allontanamento a volte sono soprattutto le difficoltà economiche delle famiglie d’origine.

Non sarebbe meglio lasciare questi minori con i propri genitori? Il contributo dato alle comunità per ogni bambino di 79 euro (calcolando per ogni mese e ciascun minore) lo Stato paga dai 2.130 ai 2.970 euro. Una somma questa che potrebbe sostenere i nuclei familiari in difficoltà con il vantaggio di non avere spese aggiuntive. Ma fino ad oggi come ci è sembrato di capire si sceglie la via più drastica, portare via i bambini.


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/30mila-affidati-case-famiglie-business-che-si-finge-accoglie-1170225.html